Delimitata a
sinistra dal promontorio DI MARALUNGA, ed a destra dalla “PUNTA DI
MARAMOZZA” è il sito di questi 2 percorsi.
Maralunga e Maramozza vennero così
chiamate per la conformazione sporgente, derivando il loro nome dall’antico
termine latino di “MARRA”, cioè uno strumento per tagliare e scorticare i
tronchi, termine passato anche alla parte dell’ancora che affonda nel fango; da
ciò la similitudine con le due punte di Marra-lunga e Marra-mozzata.
Cala Caletta, prende il nome dal termine
arabo “CALLAH”, che significa insenatura. Dal mare appare bellissima,
circondata da una vegetazione folta di sottobosco, lecci, pini, olivi. Cala
Caletta è disseminata di enormi scogli portanti vegetazione arborea, resti a
loro volta di un antico promontorio centrale, chiamato “PUNTA SOLITANA”
lentamente disgregato dal tempo e dalla forza del mare.
Nel fondo della
cala si aprono tre piccolissime spiaggette, anch’esse, come quasi tutte le
spiaggette del comprensorio, ubicate sotto una parete di roccia.
Nel Medioevo vi
era una tenuta denominata “mansio de la cala”, dove si produceva olio e
vino.
Cala Caletta è
particolarmente interessante anche sotto la superficie del suo splendido mare
in quanto accoglie i resti di una nave romana, lì naufragata nei pressi dello “SCOGLIO
DEL MACELLAIO”.
La nave
trasportava colonne di marmo destinate con quasi certezza alla costruzione di
un tempio consacrato a Venere, che avrebbe dovuto sorgere in tale area; per
l’importanza di tale ritrovamento tutta la cala è stata dichiarata zona
Archeologica sottoposta a tutela.
Cala Caletta
ospita anche moltissime caverne e grotte subacquee, una ventina in tutto.
Alcune grotte, con tutte le cautele del caso, sono visitabili in apnea in
quanto al loro interno presentano vastissime sacche d’aria respirabile.
Da una di queste,
attraverso un lungo “camino” verticale, si può scorgere il cielo e la
vegetazione. All'interno delle grotte troviamo dei piccoli corsi d’acqua dolce
e freddissima che fin dall'antichità facevano di Lerici e della sua costa un
punto per l'approvigionamento di acqua potabile per le navi di passaggio.
Lo scoglio “del
Macellaio”, che prende il nome da un macellaio lericino che lì si suicidò per
una vicenda sentimentale, ospita al suo interno una caverna subacquea che lo
attraversa tutto, formando tre uscite che disegnano meravigliosi giochi di luce
azzurra.
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